All'Asta del Barolo vendute oltre 120 bottiglie per un totale di 30 mila euro
Il ricavato sarĂ devoluto in beneficenza alla ONLUS '1Caffè' dellâattore Luca ArgenteroI produttori, esperti di vini, collezionisti riuniti per la XVII Asta del Barolo nel Castello di Barolo in provincia di Cuneo, non possono che applaudire. PiĂš di 120 bottiglie, 51 lotti e oltre 30.000 euro la spesa totale degli acquirenti provenienti da tutto il mondo, anche in collegamento con Singapore, Osaka e Tokio. Il lotto âDeditusâ, battuto a 2.000 euro, è andato a Tokyo.
âIl Barolo è il miglior vino al mondoâ chiosa Gianni Gagliardo che presiede il gruppo di produttori che promuove lâAsta. Shigeru Hayashi, presidente di Soloitalia â Giappone e massimo esperto internazionale della gastronomia italiana, sottolinea âil Barolo è longevitĂ . In Giappone è molto apprezzato per la serietĂ e la straordinaria competenza dei suoi produttoriâ. A riprova del grande amore del Giappone per il vino piemontese il collegamento esterno con lâ âEnoteca Bar Implicitoâ di Tokyo ha visto lâaggiudicazione di 26 lotti su 51.
35 le aziende rappresentate, alcune oggi non piĂš esistenti (ad esempio il lotto di Franco Fiorina con tre bottiglie, rispettivamente del â70, â71 e â74, aggiudicato a 500 euro). 29 le annate, la piĂš vecchia è unâetichetta del 1947 e la piĂš recente il 2010; un lotto collettivo speciale âDeditusâ tutto di ventenni, classe 1999, con bottiglie di Azelia, Cordero di Montezemolo, Franco Martinetti, Michele Chiarlo, Poderi Gianni Gagliardo, Poderi Luigi Einaudi, Prunotto e Vietti.
Etichette senior: gli anni â40 e â50 hanno raccontato un Barolo diverso attraverso le tre bottiglie riserva Giacomo Borgogno del 1947 aggiudicate a 470 euro a Tokyo, il lotto misto Fontanafredda (Barolo del 1959 insieme a Prunotto, Barolo, Riserva e a un Marchesi di Barolo del 1974) battuto a 520 euro. Per gli anni â60 il Renato Ratti del 1967 è stato molto apprezzato (aggiudicato per 410 euro) come le 4 bottiglie Poderi Oddero battute a 600 euro. Anche bottiglie piĂš recenti hanno avuto grande successo, come il Barolo tradizionalista di Bartolo Mascarello del 1996 la cui etichetta dâautore con coccinelle è stato aggiudicato ad una giovanissima appassionata a 360 euro.
La base dâasta stimata dal battitore Giancarlo Montaldo assegnava un valore globale di ⏠22.020, con una media di 431,76 euro a lotto e di ⏠173,39 a contenitore, per le 118 bottiglie da 0,75 litri, 8 Magnum fa 1,5 litri e 1 Doppio Magnum da 3 litri. Lâincremento è stato di un + 15%.
Il ricavato sarĂ devoluto in beneficenza allâONLUS 1Caffè dellâattore Luca Argentero, rappresentato in sala dal Presidente Beniamino Savio. Infatti lo spirito dellâAsta del Barolo non è commerciale, ma teso alla valorizzazione di un prodotto leader del made in Italy e di un territorio che ha saputo reinventarsi ed evolversi arrivando allâeccellenza. Per questa e per altre motivazioni lâAsta del Barolo 2019 ha ottenuto lâAlto Patrocino del Parlamento Europeo. LâAsta si è chiusa in bellezza con un pranzo realizzato da Mariuccia Ferrero del ristorante stellato San Marco di Canelli.
Lâedizione 2020, dice Gianni Gagliardo, sarĂ nuovamente a maggio, naturalmente sempre a Barolo.
c.s.

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