Anche il Parco Alpi Marittime contro botti e petardi: "Accantoniamo questa pratica"
L'intervento delle Aree Protette in vista delle festività e del Capodanno: "Effetti devastanti sulle persone fragili, sulla fauna selvatica e sugli animali domestici""Terrorizzano, feriscono, ustionano, mettono in fuga e inquinano: a farlo sono i fuochi d'artificio, una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi con l'intento di far chiasso per allontanare spiriti maligni, negatività e diavoli, ma che risulta decisamente superflua e dannosa". L’Ente Aree Protette Alpi Marittime anche quest'anno invita ad accantonare questa pratica, poiché i botti di Capodanno, che spesso iniziano con largo anticipo rispetto alla ricorrenza, rappresentano un pericolo concreto per numerosi motivi, tanto da non piacere ormai al 94% degli italiani, secondo un’indagine Doxa commissionata da LAV.
Si legge nel comunicato diffuso dal Parco per l'occasione: "Se non esiste alcuna evidenza scientifica del potere taumaturgico delle esplosioni pirotecniche, sono invece numerosissime le prove degli effetti devastanti che esse hanno sulle persone fragili, sulla fauna selvatica e sugli animali domestici. Gli animali possono letteralmente morire di paura per lo scoppio di un petardo; cani e gatti sviluppano fobie profonde e comportamenti anomali, cercando riparo o fuggendo in preda al panico, arrivando talvolta a reazioni compulsive contro oggetti o proprietari. Per la fauna selvatica il quadro è ancora più drammatico: questi animali possiedono una predisposizione genetica ancestrale che li spinge a reagire con la fuga immediata a rumori forti e improvvisi, percepiti come una minaccia letale. Dotati di un apparato uditivo estremamente più sensibile del nostro, gli erbivori alpini dipendono dall'udito per percepire i predatori a grande distanza, così come i predatori stessi lo usano per la sopravvivenza; il fragore dei botti li disorienta totalmente, spingendo gli uccelli a levarsi in volo terrorizzati per poi schiantarsi contro alberi, vetrate, edifici o cavi elettrici, mentre ungulati e carnivori possono finire in dirupi o attraversare pericolosamente le strade, causando incidenti. Tutto ciò accade in un periodo già particolarmente difficile per gli animali che vivono in natura: l'inverno con la presenza di terreno innevato in cui è difficile muoversi, il freddo e la scarsità di cibo".
Oltre al trauma acustico, i fuochi d’artificio rilasciano nell'ambiente sostanze altamente inquinanti come biossido di zolfo, alluminio, manganese, nitrato di potassio e, soprattutto, perclorati, essenziali per le luci e le esplosioni ma estremamente preoccupanti per la salute degli ecosistemi. Queste sostanze si accumulano nelle acque e si diffondono attraverso piante, insetti e mammiferi fino agli esseri umani, incidendo sul metabolismo dello iodio, sulla funzionalità della tiroide e sui sistemi riproduttivo, neurovegetativo e immunitario, rendendo quello che appare come un momento di festa un vero e proprio attacco alla vita e alla biodiversità del nostro territorio.
VALDIERI Botti

Condividi