Coldiretti Cuneo: "Divieto Urea va eliminato in attesa di regole chiare sul biodigestato"
L'organizzazione chiede un quadro normativo ben definito per tutti i fertilizzanti, prima di introdurre ogni forma di divieto o limitazioneIl divieto di utilizzo dell’urea, previsto dal 1° gennaio 2027, va eliminato, almeno fino alla costruzione di un quadro normativo chiaro sull’uso dei fertilizzanti organici (come il digestato da biogas) i quali, grazie al loro impiego sostenibile, possono contribuire a ridurre le emissioni in agricoltura. È l’appello lanciato da Coldiretti in una lettera indirizzata al Ministero dell’Agricoltura, in merito alle misure contenute nel Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria.
La limitazione dell’utilizzo di urea – spiega Coldiretti Cuneo – è particolarmente dannosa per gli operatori del settore perché il divieto è stato introdotto senza una chiara analisi dell’impatto sulle emissioni. Inoltre, le buone pratiche agricole ne permettono l’uso senza dispersioni e garantendone un totale assorbimento nei cicli biologici di coltivazione. L’impiego di fertilizzanti organici come il digestato può ridurre l’inquinamento, grazie a pratiche come l’iniezione nel suolo, la tracciabilità e i dosaggi mirati.
“Manca ancora un quadro normativo chiaro: il Decreto è fermo in attesa di ulteriori valutazioni scientifiche. Per questo chiediamo di fissare quanto prima regole chiare e definite per tutti i fertilizzanti, prima di introdurre ogni forma di divieto o limitazione, che metterebbe a rischio la sostenibilità economica della nostra agricoltura” sostiene il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
Il settore agricolo – ricorda la Coldiretti – è da sempre impegnato nella riduzione delle emissioni inquinanti, contribuendo in modo forte e deciso al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Unione Europea.
“Per questo motivo – conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo – gli agricoltori devono essere tutelati, anziché subire misure dannose che andrebbero a compromettere investimenti già avviati per le produzioni sostenibili e la fertilità del suolo”.

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