Festeggiati con grande partecipazione ed emozione i 25 anni dell’associazione Insieme
La mattinata si è sviluppata lungo tre “E” (Economia, Europa, Etica), individuate come priorità tematiche da approfondire, per pianificare il futuro“Riflettere sui temi proposti in modo non convenzionale”, Marcello Cavallo l’aveva anticipato e così si è dimostrato. Il convegno/non convegno dei 25 anni dell’associazione Insieme si è svolto sabato mattina con grande partecipazione di pubblico, circa duecento presenze, e con relatori di spicco guidati nella mattinata dal giovane Federico Calzia, classe 2000 come l’associazione, e circondati dalle esibizioni ed i quadri realizzati per l’occasione dagli artisti di Arte Makìa.
Ha introdotto Giovanni Quaglia, oggi in qualità di promotore e fondatore di Insieme, che ha esordito ricordando in particolare i presidenti Piero Fraire ed Emilio Lombardi, il tesoriere Gian Domenico Genta, poi i presidenti e molte delle persone che hanno lavorato con e nell’associazione. Perché siamo nati? Chi eravamo? Risponde Quaglia: la situazione attuale è simile a quella che aveva portato a dare vita all’associazione: viviamo in tempi dove i partiti hanno perso la capacità rappresentativa, pochi votano e ancora meno si riconoscono in un partito. Perciò, un’entità come questa è lo strumento ideale per riunire le persone attorno a idee nuove, essere luogo di discussione, e infine contribuire a scuotere la staticità delle istituzioni. E in particolare, l’obiettivo dei prossimi 25 anni è di diventare sempre più attraenti soprattutto per i giovani, offrendo opportunità di crescita, incontro, scambio e condivisione, attorno a valori comuni, per affrontare “Insieme” le sfide del presente e del futuro, senza viverle da semplici spettatori. L’associazione è ancora oggi uno strumento a servizio del territorio e della comunità, per sviluppare e sostenere la realizzazione di idee capaci di guardare oltre la dimensione partitica e politica, ed offrire stimoli innovativi. “Coraggio!” dice ai giovani Giovanni Quaglia “Progettare, condividere e decidere: queste sono le tre parole che vi devono accompagnare nei prossimi 25 anni”.
La mattinata si è sviluppata lungo tre “E” (Economia, Europa, Etica), individuate come priorità tematiche da approfondire, per comprendere il mondo in cui viviamo e pianificare il futuro. La prima E discussa è stata quella di Economia, e per affrontare questo tema è intervenuto il professor Domenico Siniscalco, già ministro delle finanze, che ha approfondito la situazione economica mondiale, con un focus sulle attuali politiche dell’amministrazione USA, in particolare con riferimento al commercio estero ed agli investimenti. A suo avviso, l’attuale incertezza nell’individuare una linea politica chiara potrebbe essere favorevole per l’Europa, che ha l’occasione di diventare un nuovo centro degli investimenti mondiali, grazie alla maggiore stabilità che può offrire. Tanti gli altri temi toccati dall’ex ministro, stimolato dalle riflessioni dei giovani, inclusi il legame giovani/territorio, il ruolo dell’I.A. e dei valori. Significativa la presa di posizione del professore rispetto a chi salverà il mondo dall’attuale disordine: saranno le province, i territori, come quello cuneese! Per discutere della seconda E, l’Europa, sul palco l’on. Giovanni Crosetto, saviglianese e unico europarlamentare piemontese in carica, che parte dalla riflessione di Siniscalco per illustrare il ruolo dell’Europa oggi, in questo contesto di incertezza globale, palesando una certa “non consapevolezza” della Commissione europea rispetto al potenziale europeo e citando il rapporto di Mario Draghi sulla competitività, dove l’ex primo ministro ha invitato l’Europa a cambiare direzione se vuole continuare ad esistere. Questo perché, allo stesso tempo, stiamo assistendo ad una messa in discussione di quello che negli ultimi decenni è stato l’ordine mondiale consolidato, con una crescente influenza dei paesi “BRICS” ed un ridimensionamento dell’Occidente. Inoltre, la riflessione dell’on. Crosetto ha toccato il tema delle strategie europee in tema di sostenibilità ambientale, le quali non hanno considerato la “preparazione” infrastrutturale sia fisica che energetica da porre in essere prima di avviare la transizione energetica, necessaria per ottenere dei risultati ed impossibile da costruire solo cammin facendo.
Infine, per approfondire la terza E, l’Etica, è intervenuta suor Giuliana Galli, suora del Cottolengo già membro del Consiglio Generale di Compagnia San Paolo. Innanzitutto, suor Giuliana ha ricordato a tutti come, pur vivendo in un mondo dominato da un culto dell’individualismo, la fede sia esattamente l’opposto, e dunque chi si professa credente deve sempre mettere al centro le persone, non sé stesso ed i propri interessi. E la conseguenza pratica di una tale scelta è una vita sempre disposta a rinunciare a qualcosa di proprio, per metterlo a disposizione degli altri. Per suor Giuliana servirebbe inoltre chiedere agli uomini politici di essere dei “politici delle beatitudini”, riprendendo il discorso della montagna nel Vangelo di Matteo, facendo sì che, a partire dalle amministrazioni, si venga sempre guidati da due parole chiave: giustizia e solidarietà.
c.s.

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