"La montagna non può avere vita intermittente, va mantenuta ogni giorno"
Le riflessioni dell'ex consigliere provinciale Paolo Chiarenza e di alcuni amministratori del territorio dopo il convegno in ProvinciaRiceviamo e pubblichiamo.
Egregio direttore,
c’è chi dice che la montagna è di chi la abita e la vive, e poi è di chi la frequenta. Se la vediamo solo così, la nuova legge sulla montagna è considerata una sfida per la sua attuazione fra tante criticità e speranzose opportunità. Il che, in conclusione, la fa ritenere una legge di princìpi interessanti all’insegna del disposto dell’art. 44 della Costituzione. La montagna è sempre lì ad aspettare e a sperare convinzioni di propositi, decisioni risolutive, attuazioni concrete.
La nuova legge, la cui portata è rinviata alle attuazioni prescritte, appare come un mosaico pieno però di buchi che vanno adeguatamente e sollecitamente riempiti. Ci riferiamo per esempio, alla complicata classificazione dei Comuni montani, al fondo per la montagna, le cui risorse richiedono di essere alimentate con certezza di entità e continuità, all’attuazione dei parametri secondo altimetria e pendenza.
È perciò una legge di transizione che meritoriamente la Provincia e la Regione hanno voluto analizzare in convegno stamane (ieri, ndr) a Cuneo. Ma ci vuole tutta la passione, la convinzione, l’ottimismo dell’Assessore regionale Marco Gallo per ricavarne in futuro risultati tangibili (un impegno qualitativo della Regione Piemonte). Ci vuole tutta l’esperienza e la competenza del consigliere delegato della Provincia Silvano Dovetta per far conoscere e affrontare le problematiche dell’esistenza in montagna (un motivo sostanziale in più di contare sul supporto dell’ente Provincia da fare rinascere).
Meno male che lo sforzo in atto di iniziative e di impegno progettuale si manifesta anche attraverso testimonianze, vicinanza e interessamento trasversale degli amministratori presenti al convegno di Cuneo: bene la presenza di numerosi sindaci e consiglieri, bene l’interessamento della consigliera regionale Federica Barbero di FdI, bene le considerazioni di tecnici e osservatori.
La montagna non può avere vita intermittente, va mantenuta ogni giorno. Chi se ne vuole occupare deve sapere fare squadra comune operativa. Il Comune di montagna non può essere considerato a sé stante, ma integrato in un progetto di valle. La collaborazione territoriale fra i vari enti è fondamentale. Una visione strategica imprescindibile individua nella montagna la garanzia di sicurezza dell’intero territorio nazionale.
Fra tutti i convegnisti è emerso lo spirito di ritorno al passato in termini di amore, di dedizione, di intervento che hanno sempre caratterizzato le nostre tradizioni di montagna e parte della nostra civiltà.
Grazie per la pubblicazione, cordiali saluti.
Paolo Chiarenza (ex consigliere provinciale), Guido Giordana (sindaco di Valdieri), Emiliano Negro (sindaco di Roburent), Davide Tonello (consigliere comunale di Valdieri)
CUNEO Montagna

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