Lo sfogo del gestore del Morelli Buzzi che "recensisce" i clienti del rifugio
La lunga riflessione di Paolo Giraudo affidata alla pagina Facebook della struttura: "Mozziconi di sigaretta nei muri, vaschette del bagno distrutte, bottiglie e cartacce sparse ovunque"“Come tanti miei colleghi rifugisti spesso siamo recensiti, su Google o su TripAdvisor o sui social direttamente e ovunque dove capita, per non parlare dei discorsi che sento a volte tra gli ospiti e addirittura a volte con lamentele direttamente al CAI che poi giustamente ci informa. Dopo qualche anno che faccio questo lavoro ho capito ormai che per quanto ti impegni e cerchi di fare bene, troverai sempre qualcuno a cui non è andato a genio il rifugio”. Inizia così la lunga riflessione affidata da Paolo Giraudo, gestore del rifugio Morelli Buzzi, alla pagina Facebook della struttura. Uno “sfogo” che ha attirato centinaia di reazioni e di commenti, in un momento storico in cui la montagna ha vissuto un vero e proprio “boom”, con tutte le conseguenti problematiche legate al grande afflusso di frequentatori.
“Vorrei però oggi farla io una recensione ai turisti che frequentano il nostro rifugio e si tratta comunque di una recensione verso ignoti. Gli unici recensiti con nome e cognome siamo sempre noi gestori”, scrive Giraudo: “Quando trovi i mozziconi di sigaretta infilati abilmente nelle spaccature dei muri, i salamini ammuffiti nelle cassette dell'immondizia nel bagno, dove c'è scritto ‘solo carta’, quando trovi la vaschetta del bagno distrutta, le cagate fuori dalla turca, i sacchetti di immondizia con scatolette varie vuote e mele marce infilati sotto al forno fuori, o quando per un malinteso hai fatto aspettare troppo il pranzo per qualcuno e ti scusi offrendoglielo, ma lui ormai ha avuto la giornata rovinata e scende dal rifugio pensando solo a cosa scrivere sulla recensione, senza neanche probabilmente avere guardato il monte Stella, bottiglie di plastica sparpagliate ovunque, cartacce di integratori e snack abbandonati a se stessi, non parliamo poi delle cagate abilmente nascoste con tovagliolo del rifugio e una bella pietra sopra in mezzo al sentiero”. E ancora: “Ultima che abbiamo trovato qua, i bollini del CAI fotocopiati e appiccicati alla tessera, qualcuno però è stato perso nelle camere. Ecco dopo tutte queste cose che sono solo una parte, per me le recensioni non contano più nulla. Lo dico nonostante abbiamo buone recensioni e non posso lamentarmi, ma a volte forse bisognerebbe recensire anche gli ospiti. Un abbraccio ai colleghi che sono sicuro ne avranno viste molto peggio di me, portiamo pazienza e andiamo avanti. Credo che l'essere umano non sia ancora pronto a migliorare il mondo”.
Tantissime, come detto, le risposte, tutte solidali nei confronti del gestore del rifugio dell’alta valle Gesso: “Per fare il vostro mestiere ci vuole una pazienza incredibile”, una delle più emblematiche.

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