Ragazzi del Bonelli in visita al “Memoriale”
Gli studenti delle classi quinte, accompagnati dagli insegnanti, sono stati accolti dai volontari Alpini nelle sale della dismessa stazione GessoÈ in una giornata limpida - venerdì 24 ottobre - che il “Memoriale” ha ricevuto la visita delle classi quinte (ramo e-commerce) del Bonelli, accompagnati dagli insegnanti professoressa Elena Giuliano e professore Stefano Robaldo, coordinatori del POC (percorsi di orientamento) intreccio della storia locale con la grande storia.
Le note dell’Inno di Mameli hanno accompagnato l’alzabandiera e il vento ha spiegato il tricolore manovrato con maestria da Elisa M. È iniziata così la visita alle sale del “Memoriale”, che custodiscono frammenti di vita reale, di vita vissuta e che rimandano ad un passato fatto di privazioni, di fatica, di dolore, di morte ma anche di onore.
Le studentesse e i loro insegnanti sono stati guidati dagli alpini Lino Ravetto e Silvio Garelli nelle sale della dismessa stazione Gesso, mentre l’alpino Piero Brizio si è occupato del reportage fotografico; Ravetto ha contestualizzato quanto esposto in bacheche o appeso ai muri, mostrando manichini, tascapani, gavette, zaini, e spiegando come si svolgeva la vita in trincea, ma anche la routine del servizio militare svolto in tempo di pace o le tattiche che hanno portato gli Alpini della Cuneense nella pianura del Don in Russia. Le studentesse hanno ascoltato con attenzione l’alpino che ha illustrato alcuni tra gli oggetti più curiosi con dovizia di particolari, intervallando la sua narrazione con episodi curiosi.
Prima di passare al capannone dedicato alla Ritirata di Russia, Anna Ida Maffi ha dato qualche accenno al materiale presente nel “Memoriale”, appartenuto ai suoi avi. Un veloce accenno alla missione nelle foibe, visitate da suo padre - s.ten. Mario Maffi - nel 1957, ricordando che “galeotto fu il Bonelli” in quanto i suoi genitori studiarono entrambi al Bonelli e lì si conobbero.
Nell’ultimo locale è custodito il materiale relativo alla Campagna di Russia, donato da famigliari o discendenti dei reduci. Qui le studentesse e i loro docenti hanno potuto visionare quanto la crudeltà della guerra possa essere drammatica, ma è stata messa in evidenza l’umanità dei soldati, in quanto erano soprattutto uomini o giovani ragazzi con un nome e un cognome, con una famiglia che li ha pianti se non sono tornati. Sono queste piccole storie locali che, intrecciandosi con la grande storia, restituiscono un vissuto collettivo che si ha il dovere di coltivare e tramandare.
CUNEO cuneo - Alpini - Storia - memoriale - Stazione Gesso

Condividi