Mondovì aderisce al bando regionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata
La scelta nell’anniversario dell’attentato di via d’Amelio. Al bando è candidato il progetto “Casa Rifiorita”, dedicato a donne e famiglie vittime di violenzaSono le 16.58 del 19 luglio 1992 quando una Fiat 126 rubata e imbottita di tritolo viene fatta saltare in aria nei pressi di via Mariano d’Amelio 21 a Palermo. Muoiono così, in una calda domenica estiva, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A trentatré esatti di distanza da quella strage, la giunta comunale di Mondovì ha voluto celebrare il magistrato da sempre impegnato nella lotta alla mafia, perpetrandone il ricordo e deliberando l’adesione della città al bando della Regione Piemonte volto a concedere contributi per il riutilizzo e il miglioramento dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Nel 2018, infatti, l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC) aveva disposto il trasferimento al patrimonio indisponibile del Comune di Mondovì di un alloggio sito sul territorio comunale, che l’allora amministrazione aveva poi concesso (tramite apposita convenzione) in uso gratuito per finalità sociali al Comitato Locale della Croce Rossa Italiana. Da qui, dunque, la scelta amministrativa di aderire al bando regionale in oggetto, nell’ottica di rendere ancora più accoglienti e sicuri i suddetti locali, destinati a donne e famiglie vittime di violenza.
“Una scelta importante che ricade in una data simbolica - il commento del sindaco Luca Robaldo e dell’assessora alle Politiche sociali Francesca Botto - a testimonianza dell’attenzione che cerchiamo di riservare ai soggetti fragili a rischio di esclusione sociale. Il progetto “Casa Rifiorita”, insomma (che in caso di aggiudicazione prevederà un cofinanziamento comunale del 30%, ndr), quale ulteriore sforzo per migliorare il supporto e il sostegno alle donne e alle famiglie vittime di violenza, per una comunità monregalese sempre più sensibile e inclusiva”.

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