Agricoltori cuneesi in prima linea nel âblitzâ di Coldiretti a Torino: âBasta rincari e speculazioniâ
Con gli aumenti energetici schizzano fino allâ80% i costi delle materie prime e al 143% i fertilizzanti. Un agricoltore su tre è costretto a tagliare i raccoltiBlitz degli agricoltori esasperati in piazza Vittorio Veneto a Torino, questa mattina, presso il mercato di Campagna Amica dove è arrivata anche una numerosa delegazione dalla Granda guidata dal delegato confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo, dal direttore Fabiano Porcu, dal delegato provinciale di Giovani Impresa Marco Bernardi e dalla responsabile provinciale Donne Impresa Monia Rullo.
Forte e chiaro è arrivato il grido degli agricoltori che hanno chiesto lo stop alle speculazioni: con lâesplosione dei costi energetici quasi un agricoltore su tre (30%) è oggi costretto a ridurre la produzione di cibo, generando una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari. I rincari dellâenergia stanno avendo un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e aumenti dei prezzi di beni essenziali che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranitĂ alimentare. Il taglio dei raccolti causato dallâincremento dei costi di produzione rischia, infatti, di aumentare la dipendenza dallâestero per gli approvvigionamenti agroalimentari.
Con lâavvio delle operazioni colturali gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi con lâenergia schizzata a +110% e il costo dei fertilizzanti a +143%, gli allevatori stanno subendo giĂ lâaumento delle materie prima con la soia che registra +80%, il mais +50% e le farine di soia +35%. Oltre a questo, sta aumentando il costo di produzione degli imballaggi, +50%, che impatta su tutte le filiere, dalla plastica allâacciaio fino al vetro per i vasetti del latte, del miele, degli yogurt e le bottiglie per il vino e i succhi di frutta.
âTutti i comparti della nostra agricoltura sono in difficoltĂ - evidenzia Moncalvo - per cui serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuitĂ della produzione agricola ed alimentare. Chiediamo che il maggior gettito di IVA che arriva dallâaumento dei prezzi al consumo nel carrello della spesa venga destinato dallo Stato al sostegno delle imprese agricole che rappresentano lâanello piĂš debole della filiera. Ă necessario percorrere con decisione la strada degli accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una piĂš equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle. Il PNRR è fondamentale per affrontare le sfide della transizione energetica e digitale e noi siamo pronti per rendere lâagricoltura protagonista utilizzando al meglio gli oltre 6 miliardi di euro a disposizione per superare le fragilitĂ presenti, difendere la sovranitĂ alimentare e ridurre la dipendenza dallâestero per lâapprovvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionaliâ.
âCon i rincari di elettricitĂ e gas - dichiara Porcu - la promozione di rete energetiche alternative rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare lâaumento dei costi per famiglie e imprese. In questo un aiuto importante potrebbe venire anche dal fotovoltaico pulito. Ecco che la pubblicazione del bando, entro il 31 marzo, per accedere a 1,5 miliardi di finanziamenti per lâistallazione di pannelli fotovoltaici su migliaia di tetti di stalle e cascine, senza il consumo di suolo, è un primo importante passo avanti a sostegno delle campagne, nellâinteresse degli agricoltori e dei consumatori. UnâopportunitĂ per le nostre imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche per il Paese che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamentiâ.
Moncalvo ha, infine, rivolto un appello al governo: âServe sbloccare in tempi brevissimi un flusso di risorse, inspiegabilmente fermo da mesi, capace di accelerare il piano di transizione ecologica e alleviare il peso del debito, senza uccidere la capacitĂ di investimento delle aziende. Basta dare immediata e pratica attuazione alla normativa necessaria, restiamo in attesa che vengano liberati gli 1,2 miliardi per i contratti di filiera, incentivate le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e fermate le speculazioni sui prezzi pagati agli agricoltori con unâefficace applicazione del Decreto sulle pratiche sleali perchĂŠ si stanno giĂ verificando le prime furbate dellâagroindustriaâ.
Queste le richieste avanzate da Coldiretti: liquiditĂ alle imprese, stop alle pratiche sleali per garantire il giusto prezzo, sblocco dei fondi del PNRR (sono previsti 1,2 miliardi di euro per contratti di filiera) e dei fondi nazionali, semplificazioni urgenti dal Ministero della Transizione ecologica, in particolare con lo sblocco della proroga degli incentivi al biogas e lâapprovazione del digestato come fertilizzante.
c.s.

Coldiretti - agricoltura - Energia - Bollette - protesta
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