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CUNEO - Friday 26 September 2025, 17:44

Presentato in Regione il Progetto Protezione famiglie fragili

Un’iniziativa nata a Torino nel 2001 per offrire una tutela maggiore ai malati oncologici durante il loro percorso di cura
Presentato in Regione il Progetto Protezione famiglie fragili
La Regione Piemonte con Azienda Zero e la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta potenzia il Progetto Protezione famiglie fragili. Oggi la presentazione al Grattacielo, alla presenza degli assessori alla Sanità Federico Riboldi e alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, del direttore di Azienda Zero Adriano Leli. dei coordinatori della Rete, Massimo Aglietta e Alessandro Comandone (referente del progetto) e del responsabile del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio – sanitari della Regione Piemonte, Franco Ripa.
 
Dopo il video saluto del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, si è spiegato come il progetto Protezione famiglie fragili sia nato a Torino nel 2001 all’interno della Rete oncologica, coordinata da Massimo Aglietta, Mario Airoldi e Alessandro Comandone, per offrire una tutela ulteriore ai malati oncologici durante il loro percorso di malattia: tuttora è un unicum in Italia. 
 
La finalità è sostenere il malato e la sua famiglia intercettando precocemente i bisogni durante il percorso di cura, offrendo un supporto psico-sociale e spirituale, facilitando l’accesso e la continuità delle cure e offrendo in casi specifici un aiuto pratico con l’assistente tutelare famigliare.
 
L’attore principale non è solo il malato, ma il suo nucleo famigliare, colpito dalla malattia insieme ad altre fragilità preesistenti o affiorate durante il decorso delle cure oncologiche.
 
Sono ritenute fragili le famiglie con:
• figli minori;
• figli disabili;
• storia di separazione o rottura del legame;
• disagio psichico;
• soggetti con dipendenze;
• assenza di caregiver  in nuclei famigliari ristretti;
• recente esperienza gravemente traumatica (lutto, violenza, perdita del lavoro,stato di povertà);
• nuclei famigliari costituiti da anziani o grandi anziani con altre malattie (oltre al tumore);
• barriere all’integrazione sociale, linguistica e culturale.
 
“La Regione sostiene concretamente il progetto con il finanziamento destinato alla Rete oncologica e favorendo la diffusione capillare su tutto il territorio per mezzo delle mini-équipe che lavorano in tutte le aziende sanitarie. In questo progetto è fondamentale la presenza delle organizzazioni di volontariato. La finalità è costruire una rete di supporti assistenziali psicologici e sociali mirati al sostegno delle famiglie ‘fragili’ che affrontano l’esperienza della malattia tumorale, famiglie in cui l’evento malattia rende il rischio di destabilizzazione più elevato. Il progetto allarga quindi lo sguardo dal paziente a tutta la sua famiglia”, dichiara l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.
 
“Questo importante progetto rispecchia il percorso che come Regione Piemonte abbiamo inserito nel nuovo piano socio - sanitario, l’integrazione tra l’aspetto sanitario e quello sociale. Un primo contatto che anticipi la presa in carico, anche grazie all’apporto del volontariato, è fondamentale e con il PPFF andiamo proprio in questa direzione”, spiega l’assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone.
 
“Azienda Zero, che coordina e gestisce il finanziamento della Rete Oncologica, crede fermamente in questo progetto e nel suo ampliamento, certificato con una delibera aziendale che ha visto l’ufficializzazione del finanziamento da oltre 300 mila euro”, ricorda il direttore generale di Azienda Zero Adriano Leli.
 
“L’azione di PPFF si concretizza con il supporto psicologico gratuito a malati e famiglie, con il trasporto in ospedale da aree geografiche disagiate, con gli assistenti domiciliari, con il supporto scolastico ai figli minori. Il progetto ha colto nel segno del tessuto sociale e sanitario delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta ed è diventato un progetto stabile e riconosciuto in tutta Italia. Per questo motivo si proporrà di incrementare il finanziamento per l’anno 2026”, sottolinea il referente del progetto Alessandro Comandone.
c.s.
luogo CUNEO
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Tag:
Alberto Cirio - Regione Piemonte - sanità - Famiglie - Malattia - Rete Oncologica
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