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    CUNEO - Thursday 20 November 2025, 11:11

    La proposta: abbonamenti del bus a 9 euro per chi lascia la macchina in Cuneo sud

    L’agevolazione sarebbe estesa a residenti e pendolari. Intanto si torna a discutere di parcheggi: la giunta vuole “sondare” l’attuale gestore prima di decidere
    La proposta: abbonamenti del bus a 9 euro per chi lascia la macchina in Cuneo sud

    Non un ritorno alla navetta gratuita (troppo cara), ma una soluzione di compromesso che potrebbe servire a sgravare il centro cittadino dalle auto che arrivano lungo la direttrice di corso Francia. L’idea che l’assessore cuneese alla Mobilità Luca Pellegrino ha in mente fa perno su un abbonamento a prezzo popolare per il trasporto pubblico: nove euro al mese, al posto degli attuali 24,5 euro per il mensile sull’altipiano che diventano 31 euro per l’intera conurbazione.

    L’agevolazione sarebbe estesa sia ai residenti di Cuneo sud che ai pendolari in arrivo dagli altri comuni. Lasciate l’auto prima di entrare in centro, salite sul bus e arrivate a destinazione. Ma in quanto tempo? La linea 1 impiega circa 8 minuti a scendere da piazza della Costituzione a piazza Galimberti e altri 6 minuti per salire. Il percorso tocca corso Nizza, piazza Europa, corso Giolitti, corso IV Novembre, poi piazza Galimberti e ritorno. Non è la comodità dell’ascensore inclinato, beninteso, ma è un’alternativa all’esasperante ricerca di parcheggi a pagamento in centro città.

    Nell’area sud della città ci sono già oggi poco meno di un migliaio di stalli, sommando i 310 in piazza della Costituzione, i 312 intorno al Parco Parri, i 174 tra la sede Asl e il campo di atletica, più un centinaio di parcheggi che verranno ricavati da una nuova tracciatura su via Giordanengo. “Il problema è che in Cuneo sud la distanza è più lunga verso l’altipiano” ammette l’assessore: “Anni fa si era provato a mettere la navetta, poi tolta perché economicamente difficile da sostenere. Oggi come oggi avrebbe un costo tra i 250 e i 300mila euro annui”. L’abbonamento agevolato avrebbe due modalità: un abbonamento personale con app o tessera bip e uno con tessera al portatore.

    I fondi per finanziarlo arrivano dagli “extraprofitti” che il Comune ricaverà quest’anno dalla sosta, sfondando per la prima volta il muro del milione di euro: un incasso già oggi stimabile tra il 32% e il 36% in più rispetto all’anno precedente, grazie all’introduzione di 390 nuovi posti a zona blu.

     

    Opposizioni concordi: “Il Comune gestisca le zone blu”

    Di zone blu si è tornati a parlare in commissione, dopo l’approfondimento della scorsa settimana, a proposito del contratto in scadenza con Sct, il principale gestore dei parcheggi sull’altipiano. Le opzioni sul tavolo, si è detto, sono tre: un rinnovo della convenzione settennale con la società, una nuova gara o un ritorno alla gestione diretta del Comune. Pellegrino ha proposto “un approfondimento di tipo contrattuale” con la Sct per capire se ci siano le condizioni per proseguire l’accordo: oggi la città ricava il 63,67% di quanto si incamera grazie alla sosta, una percentuale considerata vantaggiosa dalla giunta.

    Nelle opposizioni l’indirizzo è perlopiù favorevole alla ripubblicizzazione, ma con molte cautele. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), per esempio, se la prende con l’amministrazione per averci pensato troppo tardi: “È ovvio che la mia prima scelta sia per una gestione del Comune, ma questo richiede una robustezza degli uffici per realizzare l’obiettivo. Quello che potrebbe fare l’amministrazione è capire se si possano mettere paletti per avere, tra sette anni, la possibilità di prendere una decisione diversa”. Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) chiede se ci sia la possibilità di rinnovare l’attuale convenzione per un periodo più breve, prima di passare all’in house: “Non dovremmo ricadere nell’errore fatto con la gestione dell’altra società sui parcheggi dell’ospedale (Sipac, ndr): lì ci siamo ‘impiccati’ per una marea di anni e paghiamo una sosta elevatissima”.

    Chi invece pensa che la gestione pubblica si possa fare, già ora, è Giancarlo Boselli (Indipendenti): “Si può operare anche con una partecipata già esistente, a condizione che sia al 100% già controllata da noi”. Anche Franco Civallero (Forza Italia) è per una soluzione pubblica: “Bisogna riuscire a fare qualcosa in house ben fatto, se non c’è personale lo si prepara: rinnoviamo questo contratto per tre anni, nel frattempo ci attiviamo a formare il personale”. Massimo Garnero (Fratelli d’Italia) non esprime una preferenza netta ma invita ad allargare il raggio delle interlocuzioni oltre Sct: “Se parliamo sempre con la stessa società non capiamo quali siano le condizioni di mercato: sarebbe importante avere un’alternativa”.

     

    Dubbi in maggioranza: troppi rischi con l’in house

    In maggioranza, all’opposto, i dubbi sulla ripubblicizzazione sono molti e di ordine tecnico: “O facciamo fantapolitica o facciamo gli amministratori” avverte la capogruppo del Partito Democratico Claudia Carli. “Lo svantaggio - sostiene - è innanzitutto l’investimento iniziale dell’in house, che richiede anche competenze elevate. Non abbiamo nessuna esperienza di gestione della sosta, come possiamo pensare di metterci a farlo dall’oggi al domani? Non è uno scherzo”. Meglio proseguire con l’appalto attuale, se ci sono le condizioni per farlo: “Non prevede nessun investimento e ha tempi più rapidi: anche la nuova gara richiederebbe un blocco della gestione per dodici mesi”.

    “Quando si fa una struttura nuova in house ci vogliono anni prima di arrivare a un equilibrio di bilancio” ammonisce l’indipendente di maggioranza Domenico Giraudo, che risponde a chi propone il rinnovo “a tempo”: “Il tema degli appalti brevi è molto semplice, meno si allungano gli appalti, meno investimenti si possono chiedere a chi ottiene l’appalto. E non esistono società ‘piccole’ che abbiano capacità di gestione dei parcheggi brillante: con qualche migliaio di parcheggi è difficile fare gestioni efficienti”. Perplessità condivise da Elio Beccaria di Cuneo Civica: “Gli investimenti non sono pochi e il potere di acquisto di chi compra qualche centinaio di parchimetri non è pari a chi ne compra migliaia. Dietro ci sono anche software gestionali che vanno aggiornati”. L’assessore annuisce: “Gestire i parcheggi non è fare ‘quattro strisce per terra’. La gestione diretta resta una valida alternativa, con tutti i rischi: abbiamo avuto una società gestita al 100% dal Comune, le Farmacie, a un certo punto era in perdita”.

     

    Una ricerca per capire il “moto” dei cuneesi

    Intanto qualcosa si muove anche sul fronte “teorico”. Si tratta dell’indagine collegata a Moeves, un progetto di mobilità che i comitati di quartiere hanno condiviso con il Comune e il dipartimento di Psicologia dell’università di Torino. “Si vorrebbe capire perché i cuneesi si muovano in un certo modo e cosa innescare un cambiamento di modalità” spiega Pellegrino. Citando gli studi condotti nel post Covid, l’assessore ricorda che sull’altipiano ci sono circa 18mila lavoratori: il 66% degli spostamenti interni alla città è inferiore ai 3 km e ogni giorno ci sono 10mila ingressi dal lato sud.

    Un ricercatore si occuperà nei prossimi mesi di gestire la raccolta delle interviste e la somministrazione dei questionari. I risultati saranno presentati al convegno dell’Associazione Italiana di Psicologia a Bologna: il team di ricerca è già stato contattato da un’università francese che punta ad attivare un progetto simile.

    Andrea Cascioli
    luogo CUNEO
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    cuneo - trasporto pubblico - Partito Democratico - Giancarlo Boselli - Consiglio comunale - Ugo Sturlese - Fratelli d'Italia - Comune - Cuneo per i Beni Comuni - bus - Massimo Garnero - Mobilità - Luca Pellegrino - Parcheggi - zona blu - sct - Indipendenti - Franco Civallero - moeves - Cuneo Mia - Claudio Bongiovanni - Claudia Carli - Elio Beccaria - Cuneo Civica
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