Quanto vale la cultura in provincia di Cuneo? Presentato a Caraglio lo studio della Camera di Commercio
Nel 2024 il valore aggiunto generato dal sistema produttivo culturale e creativo cuneese è stato di 731,2 milioni di euro, cifra che colloca la Granda al secondo posto in PiemonteÈ stata la settecentesca sala delle Colonne del Filatoio di Caraglio a ospitare martedì 2 dicembre la presentazione dello studio dal titolo “Cultura e Creatività - Focus sulle imprese Cuneo 2025”, dedicato a un’analisi del sistema culturale e creativo della provincia di Cuneo analizzando l’impatto dell’impresa culturale e del suo valore aggiunto sul territorio.
I lavori, moderati da Davide De Luca, direttore di Fondazione Artea, sono stati aperti dall’intervento del Sigillo d’Oro alla Cultura 2024 Nino Aragno che ha orgogliosamente evidenziato le tante eccellenze culturali espresse dal nostro territorio, soprattutto dal punto vista letterario, che ne fanno un unicum a livello nazionale. “Nel 900 la Provincia di Cuneo ha regalato alla letteratura una fioritura prodigiosa, quasi miracolosa, di scrittori, come nessun territorio di questo Paese ha saputo fare - afferma Nino Aragno. Prima di sapere chi siamo dobbiamo ricordarci cosa eravamo e cosa siamo stati, riconoscendo il nostro valore, con obiettività e senza falsa modestia”.
Il sindaco di Caraglio Paola Falco ha ringraziato i presenti e sottolineato l’onore di ospitare il convegno presso il Filatoio, modello unico di archeologia industriale, oggi importante volano di sviluppo turistico e territoriale attraverso eventi culturali di valenza internazionale.
L’evento, curato dall’ufficio Studi e Statistica dell’Ente camerale, è proseguito con il saluto del presidente Luca Crosetto. “Per il terzo anno consecutivo presentiamo i dati della filiera culturale e creativa cuneese che, malgrado una piccola frenata nel 2024, nell’ultimo quadriennio ha avuto una crescita nettamente superiore alla media regionale e nazionale - sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Cuneo Crosetto -. Abbiamo scelto di presentare il Focus al Filatoio di Caraglio per sottolineare l’ingresso della nostra istituzione nella Fondazione Artea, a riprova dell'importanza che attribuiamo alla cultura, motore di sviluppo economico e di innovazione diffusa, che si riverbera in tutti i settori produttivi, generando occupazione e valore aggiunto”.

Nel corso dell’evento sono stati approfonditi e analizzati i dati e i trend emergenti che animano il panorama culturale e creativo della nostra provincia, le tendenze e le prospettive del settore in un’ottica futura basata su un proficuo dialogo tra esperti, istituzioni e protagonisti del comparto.
Quest’anno il focus, giunto alla terza edizione e realizzato dal Centro Studi Tagliacarne, ha incluso uno studio comparato fra Cuneo e Pordenone nato dalla volontà di analizzare due realtà provinciali simili che si sono distinte per eccellenza nei risultati conseguiti in ambito culturale e letterario e ospitano due rassegne di rilievo come Pordenonelegge e Scrittorincittà. Alessandro Rinaldi, vicedirettore dell’Istituto Tagliacarne di Roma, ha presentato il focus, facendo emergere la fotografia di un settore strategico per il nostro Paese, in continua crescita, capace di generare un valore aggiunto di 112,6 miliardi di euro, pari al 5,7% del Pil nazionale, con un milione e mezzo di occupati e oltre 289 mila imprese, confermando l’importanza di un sistema composito di persone, imprese e ricchezza prodotta. Il Piemonte, grazie al ruolo di Torino che nel corso degli ultimi decenni si è trasformata da città industriale a città del turismo e dei grandi eventi, è una delle regioni maggiormente specializzate in cultura e creatività.
“In provincia di Cuneo - precisa Rinaldi, vicedirettore del Tagliacarne - la componente Core pesa più della media nazionale: un’editoria di qualità, imprese culturali radicate e una rete bibliotecaria tra le più capillari d’Italia rendono la filiera culturale un presidio di identità, conoscenza e attrattività. È la dimostrazione che la cultura non è un settore accessorio, ma un motore che produce valore, sostiene lo sviluppo locale e rafforza la competitività dei territori”.
Nel 2024 il valore aggiunto generato dal sistema produttivo culturale e creativo nella nostra provincia è pari a 731,2 milioni di euro che collocano Cuneo al secondo posto tra le province piemontesi rappresentando il 3,4% del totale dell’economia provinciale; gli occupati sono invece 10.911, pari al 3,8% del totale, dato inferiore al valore medio nazionale (5,8%) e regionale (6,3%). Editoria e stampa con 131 milioni di euro, architettura e design con 102 milioni di euro, videogiochi e software con 81 milioni di euro sono i comparti che contribuiscono, in modo più significativo, alla ricchezza della filiera culturale della provincia e così anche dal punto di vista occupazionale. Il valore aggiunto delle attività Core, ovvero strettamente culturali, e delle cosiddette Embedded Creatives, che impiegano competenze culturali e creative per accrescere il valore dei prodotti, segna in provincia di Cuneo una crescita, nel periodo che va dal 2021 al 2024, del 21,4%, superiore all’incremento medio piemontese (+12,8%). È questo il dato maggiormente positivo tra quelli emersi dal focus, perché rappresenta un trend di crescita che pare essere consolidato e in grado di garantire continuità di sviluppo al comparto culturale cuneese.
La distribuzione delle imprese culturali e creative sul territorio provinciale evidenzia un marcato divario: la densità imprenditoriale è significativamente più alta nei comuni più popolosi rispetto ai centri più piccoli. Allo stesso modo, i comuni che ospitano già luoghi della cultura (come musei e biblioteche) mostrano una maggiore concentrazione di imprese culturali, suggerendo un forte legame tra la presenza di infrastrutture culturali e la vitalità economica creativa. Il numero di imprese culturali e creative è in netta espansione nel lungo periodo, a un ritmo superiore a quello nazionale e regionale, segnalando una crescente intraprendenza e fermento in questo ambito.
Il patrimonio bibliotecario della provincia di Cuneo riveste un ruolo di assoluto rilievo a livello nazionale per la sua diffusione rispetto alla popolazione. La sua caratteristica distintiva è la capillarità: la presenza di biblioteche è particolarmente radicata anche nei piccolissimi comuni, dimostrando che la ricchezza culturale non è limitata ai centri maggiori. Questa diffusione ha un impatto concettuale significativo sul territorio: i comuni che possiedono almeno una biblioteca tendono ad avere un indice di invecchiamento demografico inferiore e si prevede che affronteranno una perdita di popolazione futura molto meno marcata rispetto ai comuni privi di tali presidi, suggerendo un legame tra l'infrastruttura culturale e la resilienza demografica.
Conclusa la presentazione dei dati del focus si è aperta la tavola rotonda incentrata sul tema “Cultura in dialogo: enti e istituzioni a confronto” che ha offerto idee e utili spunti di riflessione. Hanno partecipato Cristina Clerico, assessora alla Cultura del Comune di Cuneo; Mauro Gola presidente Fondazione CRC; l’editore Nino Aragno; Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese e Michela Zin direttore di Pordenonelegge. Partendo da un approccio istituzionale e imprenditoriale, i protagonisti si sono interrogati su quanto emerso dai dati e sul posizionamento del sistema culturale cuneese che, pur in crescita, necessita di essere irrobustito e su come questo possa avvenire a fronte di un impegno condiviso e trasversale.
“L'opportunità di analisi dei dati offerta dal Centro Studi Tagliacarne di Unioncamere e di confronto con il territorio di Pordenone intorno al tema festival letterari e al mondo libri in genere - sostiene l’assessora alla Cultura del Comune di Cuneo Cristina Clerico - è un passaggio importante nel percorso verso l'apertura del polo culturale di Santa Croce; sono certa che sarà occasione generativa di nuovi stimoli e utili riflessioni”.

“Il comparto culturale rappresenta un elemento strategico per l’economia del nostro territorio e per la costruzione del futuro della nostra comunità. La Fondazione CRC - commenta il suo presidente Mauro Gola - è impegnata, in stretta collaborazione con i numerosi operatori culturali attivi in provincia di Cuneo, per sostenere cultura e creatività, leve strategiche attraverso cui promuovere lo sviluppo di nuove competenze, creare opportunità di sviluppo e valorizzare il nostro territorio”.
“Partecipazione, valorizzazione e prescrizione sociale. La produzione culturale della nostra provincia si deve muovere su queste traiettorie - sottolinea Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese e presidente della sezione Cultura di Confindustria Cuneo - stimolando il dialogo sempre più stretto tra comunità, spazi, pubblici e privati, e benessere dell’individuo. Una sfida che noi operatori dobbiamo cogliere e tradurre in azioni e prodotti culturali che abbiano un forte impatto sociale ed economico”.
“Il supporto del mondo economico alla cultura è un volano fondamentale per la crescita della società e per lo sviluppo dei nostri territori. Pordenonelegge per Pordenone è stato un moltiplicatore eccezionale in entrambi gli ambiti. Il riconoscimento a Capitale Italiana della Cultura della nostra città ne è un'evidente testimonianza. Il confronto con Cuneo, che ha una storia quasi parallela, è un ulteriore tassello utile per il futuro” afferma Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione Pordenonelegge.
“L'obiettivo di questo terzo focus sul sistema culturale e creativo della provincia di Cuneo è certamente individuare elementi di successo, le criticità o le sfide che ci sono, gli strumenti di cui il territorio dispone, ciò anche in considerazione della natura stessa dei soggetti attivi. Enti che, pur avendo nature, anime, obiettivi specifici, contribuiscono attivamente ai risultati che leggiamo nel focus. - afferma Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea -. Ringrazio innanzitutto la Camera di Commercio di Cuneo, nostro ente sostenitore, che ha realizzato questo studio e l'evento di presentazione al Filatoio di Caraglio, luogo di storia, produttività, cultura e bene faro della nostra regione, capace di generare valore economico e sociale per il territorio”.
Il segretario generale della Camera di commercio di Cuneo Patrizia Mellano ha chiuso i lavori del convegno sottolineando che “Da incontri come questo emerge, con forza, che quando creatività e cultura generano connessioni e significato diventano motore di sviluppo economico e di coesione sociale, generando occupazione, valore aggiunto e inclusione”.

Al termine dell’incontro i partecipanti hanno potuto fruire di una visita guidata alla mostra “Helmut Newton. Intrecci”, promossa e organizzata da Fondazione Artea negli spazi del Filatoio e finalizzata a offrire un’esperienza che unisce analisi, confronto e scoperta culturale.
Il focus “Cultura e creatività in provincia di Cuneo 2025” è disponibile sul sito della Camera di commercio di Cuneo alla pagina di commercio di Cuneo alla pagina www.cn.camcom.it.
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