Controlli dell'Arpa nei solarium piemontesi: in regola solo il 31 per cento delle lampade abbronzanti
Il dato è in linea con quelli emersi nelle campagne di misura condotte dall'agenzia negli anni scorsiGli esiti dell’indagine effettuata nel 2022 da Arpa Piemonte sulle emissioni ultraviolette da lampade abbronzanti usate in un campione di solarium del territorio regionale, confermano una diffusa non conformità delle apparecchiature. Gli apparecchi oggetto dell’indagine, realizzata nell’ambito di una attività di controllo programmata con i Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle Asl piemontesi, sono stati complessivamente 38 collocati in 12 centri estetici attivi presso tutte le provincie piemontesi.
I risultati dell’indagine hanno evidenziato diverse non conformità delle apparecchiature controllate rispetto agli standard imposti dalla normativa tecnica in vigore (DM 110/2011 così come modificato dal DM 206 del 15/10/2015). Dall’analisi dei dati rilevati con le misure effettuate nel corso dei sopralluoghi, è emerso che solo il 31.6% degli apparecchi (corrispondente ad un totale di 12 apparecchi, di cui 6 ad alta pressione e 6 a bassa pressione) risulta conforme alla norma tecnica. La percentuale di apparecchi non conformi è quindi risultata pari circa al 78%, dato in linea con le non conformità riscontrate nel corso delle campagne di misura condotte in Piemonte negli anni precedenti.
Tra le cause di non conformità si sono rilevate sia l’eccessiva intensità della radiazione emessa dalle lampade, superiore al limite di irradianza eritemale, che il superamento del limite di dose dovuto a programmi di esposizione che prevedono tempi troppo lunghi per i trattamenti. Si evidenzia pertanto anche la non adeguata gestione dei programmi di esposizione in termini di numero e durata di trattamenti all’anno.
"Le emissioni ultraviolette da lampade per uso estetico sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC – International Agency for Reasearch on Cancer) quali agenti cancerogeni (classe I). L’utilizzo di apparecchiature non conformi e con emissioni ultraviolette superiori ai valori di riferimento rappresenta, pertanto, un significativo fattore di rischio per la popolazione", si legge nel comunicato dell'Arpa.
c.s.
CUNEO Arpa