A piedi nudi nel parco: ecco perché camminare scalzi fa bene
Lo studio condotto da Suism e ospedale Santa Croce, nello spazio f’Orma del Parco Fluviale, ha dimostrato i benefici mentali e fisici su 42 persone over 60Camminare a piedi nudi e trascorrere del tempo in natura potrebbe diventare una vera “prescrizione di salute”. A confermarlo sono i dati presentati oggi nell’ambito di Blue Vibes: connettersi con la natura, progetto promosso da ASD Sportification con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo. Attivo tra luglio 2025 e marzo 2027, Blue Vibes amplia la rete territoriale del progetto One Health, coinvolgendo nuovi beneficiari - incluse persone fragili - e approfondendo le ricerche condotte da SUISM e le attività outdoor dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle. L’iniziativa integra ospedali, università, enti locali, associazioni e l’area protetta del Parco fluviale Gesso e Stura, portando ricerca e riabilitazione direttamente in ambienti naturali. I casi presentati rappresentano ad oggi un importante corpus di evidenze sul barefooting analizzando gli effetti sul piano funzionale e psicofisico in contesti naturali protetti.
Miglioramenti documentati in poche settimane
Il programma coordinato dalla professoressa Anna Mulasso (SUISM – Università di Torino), all’interno del percorso sensoriale f’Orma del Parco Fluviale Gesso e Stura, ha coinvolto 42 persone over 60 in esercizi a piedi nudi per otto settimane, due volte a settimana. Le valutazioni - tramite test validati, sensori inerziali e questionari - hanno misurato equilibrio, mobilità, forza, fitness cardiorespiratorio, fragilità multidimensionale, ansia e benessere mentale. Quest’ultimo aspetto è stato indagato dalla prof.ssa Rabaglietti della Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino. I dati evidenziano miglioramenti significativi già in poche settimane, con elevata adesione al programma, minimo drop-out e nessun evento avverso. “Un programma di esercizi a piedi nudi in un ambiente ricco di stimoli sensoriali produce miglioramenti misurabili nell’equilibrio, nella mobilità e nel benessere psicologico”, spiega la professoressa Mulasso.
“La natura amplifica l’efficacia del training, favorendo regolazione emotiva, percezione di calma e recupero delle risorse psicofisiche”. I questionari mostrano anche un incremento del benessere mentale (misurato con la Warwick-Edinburgh Mental Well-Being Scale), aumento della socialità e calo del tono d’umore negativo, confermando studi internazionali sul legame tra barefooting e riduzione di ansia e stress. Quando la riabilitazione esce dall’ospedale e incontra la natura L’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle ha presentato interventi riabilitativi condotti nel Parco Gesso e Stura in contesto deospedalizzato. Coordinati da fisiatri e reumatologi e realizzati da terapisti occupazionali, i percorsi hanno coinvolto pazienti con fibromialgia e altre condizioni croniche. Le valutazioni, effettuate con pedana baropodometrica portatile e sensori inerziali, mostrano miglioramenti già dopo 30 minuti di esercizi a piedi nudi, sia nella distribuzione dei carichi plantari sia nella propulsione del passo, con effetti duraturi fino a una settimana. Anche brevi cicli di attività all’aperto hanno migliorato postura, forza muscolare, respirazione e gestione dello stress. “Portare la riabilitazione fuori dalle mura ospedaliere significa accelerare i processi di recupero e restituire alle persone un senso di autonomia e benessere che l’ambiente naturale è in grado di potenziare”, sottolinea il Dottor Paulo Rachino, terapista occupazionale. “La natura agisce come un laboratorio fisiologico a cielo aperto che stimola propriocezione, equilibrio e consapevolezza del corpo. I nostri dati lo dimostrano in modo chiaro”.
Un modello nazionale di salute pubblica basato sulla natura
I risultati indicano che la camminata a piedi nudi in natura, se condotta su percorsi strutturati, è una pratica scientificamente fondata, sostenibile e replicabile su larga scala nel sistema sanitario territoriale. I benefici si estendono anche a livello sociale, promuovendo coesione, inclusione e valorizzazione dei parchi come spazi terapeutici e di turismo responsabile. “Blue Vibes dimostra che un nuovo modo di fare prevenzione è possibile: servono pochi strumenti, competenze mirate e la volontà di mettere in rete sanità, ambiente e sport”, spiega Daniele Ghigo, Presidente ASD Sportification. “L’acqua e i paesaggi fluviali diventano un filo conduttore che unisce persone, territori e salute. Basta trascorrere del tempo in natura e magari togliersi le scarpe per favorire benessere e salute, soprattutto se fatto insieme, in rete”.
Le attività si svolgeranno in tre aree naturali protette:
-Percorso sensoriale “f’Orma” – Parco fluviale Gesso e Stura (Cuneo);
-Percorsi One Health lungo il fiume Stura nei Comuni di Fossano, Trinità e Sant’Albano;
-Spiaggia dell’Ospedale Gaslini – Genova, integrata in un contesto ospedaliero pediatrico.
Attraverso camminate consapevoli, attività motorie guidate e momenti esperienziali in natura, Blue Vibes si pone l’obiettivo di:
-favorire la pratica sportiva outdoor e stili di vita attivi,
-migliorare il benessere psicologico e la socialità,
-aumentare consapevolezza e responsabilità ambientale
-consolidare reti territoriali orientate alla salute e all’inclusione
CUNEO Stura - Parco - Gesso

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