Cuneo ricorda Marcello Soleri, sindaco e ministro nella tempesta del Novecento
La commemorazione a ottant’anni dalla morte del politico liberale. Da deputato neutralista, si arruolò volontario in guerra e ottenne la medaglia d’argentoC’è una lapide in piazza Galimberti a Cuneo, meno nota di quella posta a ricordo del celebre discorso del 26 luglio 1943, che testimonia un altro pezzo di storia importante della città e dell’intero Novecento italiano. La lapide riporta il nome di Marcello Soleri e la dedica “all’Italia libera oppressa liberata”, a testimonianza delle diverse e tumultuose stagioni vissute dal politico liberale, della cui morte ricorre l’ottantesimo anniversario: prima sindaco, sottosegretario e ministro dell’Italia prefascista, poi “esule in patria” negli anni del regime, infine esponente dei nuovi governi antifascisti di Ivanoe Bonomi e Ferruccio Parri.
Al pari di Duccio Galimberti fu avvocato e alpino. Sindaco a soli trent’anni, nel 1912, lasciò l’incarico l’anno successivo per divenire deputato: aveva nel frattempo dato impulso alla costruzione della stazione ferroviaria dell’altipiano e del viadotto sullo Stura che gli verrà poi intitolato. Da parlamentare neutralista, al pari di Giovanni Giolitti, lasciò comunque l’attività politica e professionale per arruolarsi volontario allo scoppio della guerra mondiale: per il suo valore guadagnerà, da capitano, una medaglia d’argento. Il suo amore per gli alpini continuerà per tutta la vita, fino al raggiungimento della carica di commissario nazionale dell’Ana tenuta dal 1944 alla morte, avvenuta a Torino il 22 luglio 1945.
La lapide che lo ricorda, opera dello scultore Stefano Vigna, fu apposta il 2 ottobre 1949 alla presenza del presidente della Repubblica Luigi Einaudi: “Normalmente le persone vengono ritratte nei monumenti con uno sguardo accigliato, Soleri è invece ritratto gioviale come lo fu in vita, pur tra mille difficoltà” ha ricordato lo storico Giovanni Cerutti, pronunciando questo pomeriggio il discorso di commemorazione alla presenza della sindaca Patrizia Manassero e dei rappresentanti dell’Ana, del memoriale della Divisione Alpina Cuneense e del II Reggimento Alpini. A dare impulso particolare alle celebrazioni è stata la Società Operaia di Cuneo, alla quale Soleri lasciò un fondo per l’erogazione di borse di studio agli studenti meritevoli: l’ente continua ad erogarle a ottant’anni di distanza.
“Questa piazza riunisce Duccio Galimberti, che fu alpino richiamato e congedato come sergente, e Marcello Soleri, cui abbiamo dedicato una bella sala relativa alla guerra mondiale” ricorda il presidente del memoriale della Cuneense Aldo Meinero, elogiando il politico neutralista che di fronte alla chiamata della patria si presentò al fronte: “In questo contesto emerge il vero patriota, contrario all’entrata in guerra ma consapevole nell’obbedire alla massima ‘per noi fu legge soltanto il dovere’”.

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