"Più coccole, meno schermi": il progetto dell'Asl per educare i genitori all'uso consapevole dello smartphone
Dalla collaborazione con Acat, "Santa Croce" e pediatri è nato un volantino dedicato alle famiglie: un "libretto di istruzioni" per costruire una cultura di "saggezza digitale"“Più coccole, meno schermi”.
“I momenti di gioco con i tuoi figli sono ricordi unici, non farti sostituire dallo smartphone”.
“Le foto di tuo figlio sono come gioielli preziosi per te e per la tua famiglia. Custodiscili con cura e non postarli in rete”.
Si chiama “Phon’o’meter”, è uno strumento semplice per fotografare il nostro rapporto con lo smartphone, anche e soprattutto in presenza dei propri figli e più in generale dei bambini. Si tratta di una sorta di “libretto di istruzioni”, lo ha messo a punto il Servizio Dipendenze Patologiche dell’Asl CN1 in collaborazione con l'azienda ospedaliera "Santa Croce e Carle", l'ACAT (associazione che si occupa di dipendenze), docenti e pediatri di libera scelta. Da oltre un anno di confronto e lavoro è nato un volantino, che sarà inserito direttamente nell’agenda verde che viene consegnata alle donne in gravidanza; altri poster verranno affissi nelle sale d’attesa del territorio, mentre una sorta di “intervista” sul tema verrà proposta dai pediatri ai genitori durante i bilanci di salute.
L’opuscolo contiene una serie di domande, divise in sei aree, per “misurare” il nostro rapporto con gli smartphone: quanto lo usiamo, dove lo usiamo, per cosa lo usiamo e in quali momenti della giornata. Un focus particolare, poi, sull’uso in relazione e in presenza dei figli e sulla condivisione di immagini e contenuti privati sui social network. Nel volantino si ricorda che l’abuso del digitale nei primi anni di vita può aumentare i disturbi del sono, l’irritabilità, ritardare lo sviluppo del linguaggio e i processi di apprendimento diminuendo le capacità di attenzione, oltre a influenzare potenzialmente anche la salute fisica.
Il progetto è stato presentato stamattina, lunedì 19 maggio, presso la sede cuneese dell’Asl. “Da strumento pieno di opportunità, lo smartphone può trasformarsi in dannoso. È importante intercettare la questione già prima della nascita: non si può garantire sulla buona riuscita se non si interviene sull’uso consapevole da parte dei genitori”, ha detto Monica Rebora, direttrice sanitaria dell’Asl.
“L'idea - ha spiegato Alberto Arnaudo dell’Acat, presente insieme al presidente Marco Rosano - è nata da alcuni incontri con medici di medicina generale e pediatri all’inizio del 2024. L’obiettivo era costruire uno strumento per provare a contrastare questa dittatura imperante del digitale e le sue criticità”.
Poi l’intervento della dotttoressa Brunella Giordanengo, responsabile della struttura semplice per le dipendenze comportamentali dell’Asl CN1: “In questo progetto c’è stata una grande capacità di lavorare insieme. Un lavoro che spero continui: vorremmo fare un video per le sale d’attesa, dei podcast, materiale tradotto in altre lingue. Abbiamo tantissime idee”.
“Lo vediamo al ristorante, lo vediamo anche in ambulatorio: bambini di sei mesi con un cellulare in mano, utilizzato dai genitori o dai nonni per tenerli calmi. - ha detto la pediatra Paola Vivalda - Non vogliamo demonizzare uno strumento con potenzialità enormi, ma educare all’uso consapevole. Si arriva in alcuni casi a quella che viene definita ‘triangolazione del sguardo’: il bambino non riesce più ad agganciare lo sguardo della mamma o del papà”. Il problema, insomma, è serio e sempre più presente nella nostra società, oltre che nella nostra quotidianità. “I disturbi neuropsichiatrici sono aumentati anche nelle fasce d’età più basse, arrivando ai disturbi relazionali negli anni successivi. - ha spiegato la neuropsichiatra Maria Chiara Giraudo - È frequentissima anche l’esposizione a contenuti pericolosi, che il bambino non riesce ad elaborare a livello emotivo. La prevenzione è fondamentale".
A seguire ha parlato Daniela Massimo, psicologa e psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl CN1: “Ci sono adolescenti che soffrono di ansia quando si allontanano dallo smartphone, stiamo iniziando a conoscere fenomeni nuovi come la ‘nomofobia’ e il ‘vamping’. Dobbiamo costruire una cultura di saggezza digitale, che deve inevitabilmente partire dagli adulti: possiamo accompagnare il genitore a tenere presente che incontrerà uno strumento che ha grandi potenzialità ma anche grandi rischi. Lo scopo è costruire questa cultura digitale”.
“Il volantino ha un formato tascabile, in modo che ci possa accompagnare sempre. - ha detto la psicologa Viola Pellegrino - Abbiamo cercato di mantenere la scientificità delle informazioni, ma è stato fondamentale collaborare con chi tutti i giorni si interfaccia con mamme e papà, usando parole accessibili e comprensibili a tutti”.
I contenuti del volantino sono consultabili scorrendo nelle immagini.
Andrea Dalmasso

Asl CN1 - Salute - Smartphone
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